Una sinfonia composta da centinaia di lingue, di suoni e vibrazioni che formano il paesaggio sonoro delle città metropolitane. Il loro incrocio, del tutto casuale, crea il tessuto sensibile dei percorsi che ognuno di noi compie quotidianamente.
Soundscap#1 – Rome è una sinfonia composta da centinaia di lingue, di suoni e vibrazioni che formano il paesaggio sonoro delle città metropolitane. Il loro incrocio, del tutto casuale, crea il tessuto sensibile dei percorsi che ognuno di noi compie quotidianamente. In questo amalgama, lingua e suono acquistano lo stesso valore semantico: un’esperienza privata e soggettiva, che sta alla base della nostra concezione del mondo. Il titolo prende spunto da un termine tecnico utilizzato dai sound designer per fare riferimento al suono di un ambiente, il quale viene costruito attraverso la stratificazione di più tracce audio.
La peculiarità del suono è di essere un fenomeno di flusso, che percepiamo senza interruzione, a cui dobbiamo per forza di cose prestare attenzione per selezionare determinati segnali. L’intenzione che poniamo nell’ascolto è ciò che modifica la nostra percezione. Questo atto di volontà è ciò che si compie una volta che si applica un taglio in sala di montaggio. Per rendere reale un’esperienza virtuale la tecnica è quella di costruire un suono “immersivo”, che accarezzi la pelle dello spettatore/ascoltatore. Per renderlo tale vengono dunque selezionati segmenti di registrazioni, da cui si estrapolano i dettagli, oggetti sonori che puntualizzano determinati eventi. Un clacson che suona ad esempio ci riporta immediatamente al traffico di una città, ma senza l’immagine non riusciamo a capire di quale città si tratti, quale strada, chi ci sia nella macchina e così via. Quindi richiamiamo tutti i ricordi legati al traffico che abbiamo archiviato nella nostra memoria e con essi l’impressione spiacevole o piacevole che da essi deriva. Ma quando non riusciamo ad attribuire a un suono le sue caratteristiche fisiche, quando insomma non ne conosciamo l’origine, l’esperienza che viviamo è completamente diversa. Il nostro cervello vagando alla ricerca di ricordi che possano far ricostruire la natura di ciò che abbiamo sentito stimola associazioni libere. Ecco quindi che inizia un processo creativo, diverso da persona a persona perché basato sull’esperienza soggettiva.
Il nostro progetto si propone di essere un ascolto selettivo dei suoni della città, un gioco, il primo di una serie che si realizzeranno o potrebbero realizzare, da cui l’hashtag #1, mentre Rome gioca sul doppio senso plurale di un luogo che viene percepito ed attraversato in modo diverso da ogni individuo. Non potrà mai esistere un percorso uguale ad un altro, così come ogni suono che sentirete sarà simile ma mai lo stesso. La sua composizione è il risultato di un anno di ricerca, registrazioni e incontri fatti in modo del tutto casuale, seguendo il filo di un ragionamento che è nato dall’incontro delle due autrici. La genesi del progetto si ritrova nel video realizzato da Nensi Bego “Roma Anima Mundi”, nel quale 90 persone che vivono a Roma e parlano lingue diverse tra loro sono state invitate, tramite una open call, a portare un brano nella loro lingua madre. Su di esso si innesta la ricerca di Alice Gussoni In ambito sonoro e l’idea di ampliare le registrazioni attraverso la città, portando un microfono in giro per le strade per catturare istantanee sonore, delle ungoogleable postcards, impressioni sensoriali che nessun motore di ricerca potrebbe mai restituire sulla base di un algoritmo, come avviene per le immagini da cartolina. La fusione di quelle voci a queste registrazioni ricrea il mosaico sonoro nel quale viviamo immersi quotidianamente senza rendercene conto. I suoni, i racconti, le polifonie, sono frutto di flânerie, che le due autrici hanno realizzato insieme. Solo una parte di esse è stata rielaborata in post-produzione, sotto forma di ready made sonoro, mentre altre sono state lasciate grezze per far si che il processo di significazione si compisse solo nel momento dell’ascolto finale.
Per l’ascolto di questo percorso sonoro è stato scelto di utilizzare dei codici QR Code. Apparentemente indistinguibili tra loro, l’ordine di lettura è totalmente casuale e ripropone l’esperienza di una camminata per la strada, offrendo però punti di ascolto nuovi e inaspettati. Immaginate per un attimo di poter avere un super udito e ascoltare attraverso i muri,contemporaneamente e in più punti della città. A volte troverete delle storie, altre dei rumori, a volte una polifonia di eventi.
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